PRIVATE EQUITY: non solo risorse finanziarie

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Storicamente l’impresa italiana ha avuto una forte dipendenza dal credito bancario.

Questa forma di finanziamento è fondamentale ma poco adatta per quei casi in cui la strategia di impresa, o per perseguire la crescita o per perseguire la ristrutturazione, richiede più tempo per remunerare il capitale.

Inoltre il finanziamento bancario assorbe risorse strategiche in continuazione all’azienda, perché come da prassi vengono richiesti pagamenti periodici degli interessi e nella maggior parte dei casi per l’ammortamento del capitale!

Nelle economie più evolute trovano largo impiego i fondi di private equity e private debt, ossia forme di finanziamento che sanno aspettare e non richiedono remunerazioni continue. Tali forme di finanziamento hanno il vantaggio di saper aspettare che il rendimento venga generato e che possa supportare la remunerazione delle aspettative di chi ha conferito il capitale.

Con il termine private equity si intende l’apporto di capitale di rischio da parte degli operatori specializzati in aziende prevalentemente medio piccole, al fine di realizzare guadagni in conto capitale nel medio lungo termine, attraverso la creazione di valore nelle aziende stesse.

Gli elementi distintivi del private equity sono:

  • apporto di capitale azionario (o sottoscrizione di titoli convertibili in azioni) da parte di investitori specializzati;
  • presenze in imprese prevalentemente medio piccole a elevato potenziale di sviluppo;
  • ottica temporale di medio e lungo periodo, ma comunque temporanea;
  • obiettivo di generare un elevato capital gain nel tempo;
  • contributo congiunto di risorse finanziarie e know-how.

Questo ultimo punto è un passaggio assolutamente fondamentale. La tradizionale visione del private equity come soluzione finanziaria per le imprese bisognose di capitalizzazione è ormai superata e non più in linea con i tempi attuali.

Il private equity contribuisce allo sviluppo delle imprese partecipate e al proprio rendimento sia attraverso la finanza che attraverso un buon management. In altri termini, non basta conferire denaro.

E’ necessario un contributo in termini di capacità e competenze spesso rappresentative di una cultura manageriale più sviluppata che tanto servirebbero soprattutto alle piccole e medie aziende italiane.

Si parla di vision strategica, di relazioni internazionali, di orientamento alla pianificazione, di capacità negoziali, di conoscenza del business o di business fortemente complementari attraverso i quali costruire sinergie, di valutazioni tecniche e tecnologiche.

Se sei un imprenditore dovresti conoscere come relazionarti con i fondi di private equity perché prevenire è meglio che curare.

Se sei un advisor dovresti pensare a costituire un tuo fondo di private equity per dare il miglior servizio ed il più ampio supporto ai tuoi clienti.

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