Com’è noto alla maggior parte dei lettori, la crescita dei prezzi delle auto d’epoca è costantemente cresciuta negli ultimi 10 anni, come quantificato dai principali indici relativi al mercato delle auto d’epoca,  che mostrano incrementi superiori al 400% durante un periodo di tempo considerato relativamente breve se si tiene conto dell’orizzonte temporale tipico per la conservazione e la crescita della ricchezza di HNWIs. Un tale straordinario incremento dei prezzi ha largamente influenzato sia il concetto che gli aspetti pratici relativi agli investimenti in auto d’epoca.

Ciò significa che l’usanza di investire in auto d’epoca, che inizialmente veniva praticata per pura passione per il bene stesso (per questo definita come « passion investment »), guidata dalla ricerca di un piacere estetico e dal cosiddetto «dividendo di piacere» derivante dall’uso del bene, si è evoluto recentemente in una categoria di investimento che richiede una organizzazione adeguata, una struttura ed una pianificazione che tengano conto tra l’altro dei vincoli fiscali, successori e di governance.

Mentre questi aspetti possono essere affrontati con avvocati specializzati e consulenti fiscali, le particolarità di questa classe di attivi implicano che è importante integrare questo parere con con una perizia specializzata da parte di consulenti di auto d’epoca.

L’attuale panorama degli investitori è ancora fortemente rappresentato da collezionisti di « vecchia generazione », il cui approccio all’investimento è fortemente dominato dalla loro eccentricità, dalle preferenze personali e dall’amore per i beni stessi.

Utilizzare un fondo di investimento per collezionare auto d’epoca supera queste limitazioni ed offre ulteriori vantaggi: 

1. Un’adeguata due diligence e mitigazione / gestione del rischio (non sono semplicemente necessarie al momento di ogni acquisto, ma sono ulteriormente decisive su base continuativa quando si struttura e gestisce una collezione con numerose auto classiche). 
2. Una corretta pianificazione del passaggio della collezione di auto d’epoca alla seconda generazione, contribuendo ad evitare discordie familiari e costose controversie che spesso seguono la scomparsa di un collezionista. 
3. Un’organizzazione adeguata necessaria a contabilizzare aspetti quali l’aggiunta di nuove auto, la ristrutturazione di parte della collezione, la conservazione e la manutenzione delle auto. 
4. Una governance chiara e scritta relativa alla collezione, in modo da garantire l’investimento e che sia nota a tutte le parti anche nel caso in cui  venga tramandata di generazione in generazione. 
5. Valorizzazione del proprio patrimonio tramite la quotazione del fondo di investimento e contestuale protezione della propria privacy.
6. Poter contare sul supporto professionale di avvocati e consulenti specializzati per affrontare ogni aspetto fiscale, successorio e di governance e per attenuare ed agevolmente superare eventuali insidie o problemi che possono verificarsi nella gestione della collezione.
7. Valutazioni integrate da una perizia di consulenti specializzati in auto d’epoca. 
8. Soluzioni ad hoc per una delle principali sfide del collezionista di auto d’epoca di oggi, che è rappresentata da un mercato sempre più internazionale ed in continua evoluzione. 
9. Utilizzo del Fondo di Investimento come strumento finanziario innovativo per mantenere unita una collezione dopo la morte del suo ideatore.
10. Possibilità di godere del «dividendo emozionale» usando un’auto di proprietà del Fondo tramite un contratto di noleggio. 
11. Elevata trasparenza sulla gestione ed efficace protezione dell’investitore. 
12. Fondo on-shore di diritto lussemburghese che fa da coordinatore tra le varie controparti fiscali Italiane ed internazionali.

La strutturazione del fondo d’investimento dedicato è un veicolo giuridico che consente a chiunque di investire con tranquillità in una classe di attivi altrimenti di non facile accesso, gestione e sviluppo, come una collezione di auto d’epoca. http://www.qgroup.capital